Nel cuore verde d’Italia e dell’Umbria, a Torgiano, su di una collina che domina Assisi e Perugia sorge Borgobrufa SPA Resort. Completamente rinnovato nel 2019 offre una sublime quiete, accoglienza, comfort e benessere. Per godere appieno del silenzio e della pace caratteristiche del luogo, Borgobrufa SPA Resort accoglie solo ospiti con età superiore ai 15 anni. La posizione privilegiata del 5 stelle permette di godere di una vista senza uguali, che spazia dalle colline coltivate a vigneti e olivi, che si può godere da ognuna delle 49 camere, caratterizzate da arredi della tradizione umbra o di design moderno e ricercato. Un regno di lusso e charme, dotato di tutti i comfort, compresa la SPA più grande dell’Umbria.
La spettacolare vista panoramica accompagna gli ospiti anche a tavola, grazie alle vetrate a tutta altezza del raffinato Ristorante Quattro Sensi e del più intimo Tempio del Gusto. La cucina, affidata allo chef Andrea Impero, valorizza sapori autentici e specialità umbre, affidandosi a ingredienti di prima qualità e produttori locali e riscoprendo tecniche di lavorazione di un tempo. Ultimo ma non ultimo, l’esclusivo Elementi Fine Dining per un’esperienza culinaria unica. Oltre 150 etichette di pregio, tra vini del territorio, regionali, italiani e internazionali compongono la preziosa Enoteca. Scegliere di soggiornare o cenare al Borgobrufa SPA Resort significa godersi un’esperienza suggestiva completa!
La squadra
Martina Pallante Restaurant Manager
Cucina
Andrea Impero Executive Chef
Daniele Binario Sous Chef
Diego Pennacchia Chef Tournant
Antonio Virgilio Head chef de Parti
Federico Ramacciani Demi Chef
Luigi Cerlino Demi Chef
Giacomo Pochini Demi Chef e Bakery
Luigi Difazio Commis
Iacopo Giulietti Commis
Pamela Fabbrizi Pastry Chef
Andrea Angeleri Pastry chef
Staff di sala
Domenico Scotto D’Antuono Maitre
Xavier Austoni Sommelier
Mariano di Meo Secondo Maitre
Armando Onorato Barman
Lo chef Andrea ci introduce l’orto di Borgobrufa
Lunch a Bordo Piscina.
Iniziamo con l’aperitivo della casa: Poggio Belvederino 2019 – Borgobrufa
Incrocio Manzoni e Trebbiano, bianco elegante e dotato di gran fascino, ideale per aperitivi e primi piatti leggeri.
E un assaggio di Umbria Chardonnay IGT “Bramìto della Sala” 2019 – Castello della Sala
Di colore giallo paglierino leggero con sfumature verdognole, al naso si presenta con un bouquet ricco in cui predomina la frutta matura, in particolare mela e ananas. Al palato le leggere note minerali si intrecciano con quella sapidità e speziatura tipica dei vini del Castello della Sala. Il risultato è un vino fine, elegante, dotato di una ottima spina minerale che ne favorisce la persistenza e la complessità.
Per iniziare leggeri…la signora Carbonara!
A seguire insalata di polpo e patate
Assaggiamo anche Burgus 2018 – Borgobrufa
Blend di Sangiovese e Cabernet dai profumi intensi e freschi con un veloce passaggio in barrique, ottimo con carni rosse, pollami e cacciagione.
In abbinamento al Chef Burger di manzo “Etrusco” con scamorza di pecora “La Solana”, pomodori grigliati e salsa tartara. Servito con patate fritte alla paprika fatte in casa e pane morbido al sesamo di nostra produzione
Il Sunset Bar!
Ci spostiamo nella nostra Imperial Emotion Suite & SPA, una bolla di lusso, charme e privacy totale. Una Suite di 200 mq con due camere doppie, piscina interna riscaldata, sauna e bagno turco, 40 mq di patio con vasca idromassaggio e 220 mq di giardino privato.
Il benvenuto in camera…
La nostra piscina interna riscaldata privata!
E l’immancabile idromassaggio…
Ci spostiamo all’aperto in piscina per l’aperitivo
Ed eccoci finalmente da Elementi Fine Dining
La sala propone un ambiente intimo, raccolto ed elegante in cui si respira quiete e armonia grazie alla raffinata la mise en place, minimalista e poetica.
Le danze si aprono con alcune chicche:
- Il salame autoprodotto di porco Cinturello Orvietano
- Il pane sciapo a lievitazione naturale con farine di grani antichi Umbri
- La cialda di farro come elemento primordiale nel ricordo del primo cereale coltivato dall’uomo.
- Olio extra vergine d’oliva “San Felice” Locci cultivar autoctona del territorio
La salsa della perugina…
BACCALA’ IN FERMENTO ALLA PERUGINA: questo appetizer rappresenta invece il punto d’arrivo in Umbria per lo chef che reinterpreta una ricetta popolare attraverso tecniche opposte ma efficaci soprattutto per la conservazione, quindi la salsa della perugina (prugne, albicocche secche, carote, sedano, scalogno, pomodoro) che fermenta spontaneamente per 2 mesi e lo chef ne utilizza il succo per marinare il baccalà crudo.
Gli altri amuse buche:
RAFFAELLO DI TINCA AFFUMICATA: Tradizionale del lago Trasimeno la tinca affumicata con legno di faggio, il patè fatto dallo chef racchiude una mandorla tostata e viene cosparso di quinoa soffiata.
COPPIETTA DI CALAMARO: ricordi di tradizione norcina romana le coppiette di maiale trasformate in coppiette di calamaro.
BLINI DI BARBABIETOLA, STRACCHINO E CAVIALE ADAMAS: esperienze di vita vissute, la Russia per lo chef è stata punto di partenza della carriera e motivo di visione per le tecniche future, rappresentativo di uno stato il blinis con il caviale per i giorni di festa.
In abbinamento un calice di Trebbiano Spoletino ‘Laetitia’ – Fongoli
“Laetitia” di Fongoli è un Trebbiano Spoletino espressivo, fruttato e minerale, di buona ricchezza aromatica, ottenuto con breve macerazione sulle bucce. Profuma di frutta gialla e fiori e al palato si rivela fresco, piacevole e succoso
A seguire Metodo Classico Passerina Dosaggio Zero – Faraone
Colore paglierino tenue, perlage fine e persistente, cremoso in bocca, sentori di crosta di pane, retrogusto leggermente amaro.
Grissini della casa
Stappiamo adesso Il Reminore – Madrevite
Di colore giallo paglierino con sfumature dorate. Al naso la presenza di frutti bianchi e agrumi, con raffinate note minerali. Un vino fresco, profondo e con spiccata complessità tipica del vitigno.
Terra bagnata.
Salsiccai d’anguilla, fagiolina del lago trasimeno e sedano nero fermentato
La ricerca del territorio si sofferma su una microzona dell’Umbria che ha stupito per richiamo alla terra e sensazioni fangose legate all’umidita del lago. A Castiglion del Lago Fabio Berna custodisce la banca del seme umbro e la vera fagiolina del Trasimeno oltretutto “l’aglione Valdichiana” data la vicinanza al lago di Montepulciano, il tutto di contorno al pesce più autoctono umbro l’anguilla, il sedano nero di trevi ci riporta ai gusti primordiali del fermento naturale.
Degustazione di oli.
Olio extravergine d’oliva “Sesto” – Loreti
Olio extravergine d’oliva Gran Cru Villa Magra – Franci
PORCO TONNO: Cinturello Orvietano “Urbevetus” preservato, papacelle fermentate e rapetti
Il porco tonno nasce dall’idea di portare sul piatto un metodo di conservazione antico che consiste nel conservare le carni in vasi di vetro effettuando una salamoia calibrata, dopo lunghe ore di cottura e metterlo sott’olio. Così facendo dopo un paio di mesi si può consumare. Una volta pronto tramite lo scambio osmotico che avviene tra la carne e l’olio si ottiene un aspetto visivo uguale al tonno in scatola che attualmente si continua a utilizzare con questa tecnica. Servito con rapetti osmotizzati e papacella fermentata.
In abbinamento alla Birra artigianale “Suburbia” – Fabbrica di Birra Perugia
Birra dal colore giallo dorato con schiuma compatta e molto persistente. Al naso predominano i toni erbacei, resinosi, con note balsamiche e speziate su qualche leggero sentore agrumato. In bocca apre con un fruttato che cede quasi subito il passo a note amarognole e volutamente dure.
A seguire Umbria Rosato IGT “La Bisbetica” 2018 – Madrevite
Alla vista regala un bell’arancio-rosa, brillante e luminoso. Il naso si apre su sfumature floreali, per poi percepire decise note fruttate, di lampone e ciliegia in particolare, completate da una sottile mineralità. La bocca è fresca e sapida, intensa e gradevole, di lunga persistenza.
Tarallini per spezzare
A seguire un calice di Fiano di Avellino DOCG “Vino della Stella” 2018 – Joaquin
Giallo paglierino intenso, con riflessi dorati al calice. Offre al naso complesse note olfattive, composte da albicocca, ananas, melone e frutta tropicale matura, cui si aggiungono sfumature mielate e ricordi di frutta secca e appassita. Corposo e minerale al sorso, si dimostra elegante, di ottima persistenza e gradevolmente ammandorlato in chiusura.
In abbinamento a PESCATRICE ROMANA: Coda di rospo e la sua trippa, rabarbaro e radici
FARAONICA: Salmì di faraona di Laura Peri, erbe amare e cannellino del fiasco.
Degustiamo anche l’olio extravergine d’oliva Olivastro – Quattrociocchi
A seguire olio extravergine d’oliva biologico Costa del Riparo – Viola
ALTO PIANO MEDITERRANEO: Tonno rosso “Belfagò” patata vitellotte di Colfiorito e anice
PRINCIPI: Orzo mondo di Poggio aquilone, estratto erba grano e bue grasso etrusco
PASTA & CIPOLLA: Spaghettini Pastificio dei campi in crioestrazione di cipolla di Cannara
Il primo piatto concepito ragionando sul fattore umano dell’uomo che lavora i campi, dell’uomo che non aveva niente di cui mangiare e dopo una giornata di lavoro desiderava solo la pasta con la cipolla, quindi l’idea nasce dall’incontro con LUIGI ORTOLANI storico produttore di CIPOLLA DI CANNARA. La tecnica utilizzata ci consente di rendere amabile profondo e complesso un piatto che altrimenti sarebbe stato pesante e di non facile digestione, invece lavorandola in questa maniera la cipolla snellisce il suo effetto e diventa elegante.
GIALLO ORO: Carnaroli “Riserva San Massimo” zafferano di Città della Pieve, cognac e scampi.
Concettualmente il piatto più lussuoso del menu, l’idea è stata quella di abbinare prodotti rari e preziosi in un unico piatto come ostentazione alla lussuria argomento non amato e non gradito dallo Chef.
Ed ora Tizzonero – La Carraia
Il “Tizzonero” deve il suo nome alle profondità del colore e alle rese per ettaro piuttosto contenute. Al naso ricorda note di visciola, ribes nero, cioccolato, china e liquirizia. In bocca risuona la sapidità dei terreni vulcanici e la ricchezza di estratto. L’impatto è morbido, succoso e di bella persistenza.
In abbinamento a la GHIOTTA: Ravioli di piccione, lardo e carote
Un piatto simbolico che esprime la passione dello Chef nei confronti della cacciagione e degli animali di bassa corte, il piccione alla ghiotta a origini Todine ed il territorio Umbro ne conosce le molteplici varianti. Nella tradizione la ghiotta sta a rappresentare la leccarda sotto lo spiedo dal quale ri recuperano i succhi della carne per irrorarla di nuovo. Il principio del piatto è lo stesso con il piccione scottato quasi crudo il ripieno del raviolo con interiora e cosce , la salsa della leccarda servita in sala ed il lardo di maiale sottile ad ungere ogni raviolino.
Pre dessert: L’uovo sbattuto
Questo pre desset rievoca sentimenti e ricordi legati all’ infanzia, l’intenzione dello Chef è di far emozionare con il gesto dell’uovo sbattuto il cliente facendogli ricordare questo gesto d’affetto che le nonne o le mamme facevano a tutti i bambini di un tempo passato.
E adesso giochiamo un po’….
In preparazione in sala:
- BRIOSCIA: Fiori d’arancia e gelsomino
- PASTA DOLCE: Noci, limone bruciato, alkermes
Un dolce non troppo dolce ma molto significativo, ci spostiamo in Sicilia regione che ha stupito lo Chef con i suoi profumi, sapori e tradizioni, rappresentativa la brioscia con il tuppo antecedente alle brioches francesi di cui si dice ci abbiano rubato il nome. Viene servita con una crema inglese fatta con uova d’ anatra, panna d’ alpeggio e vaniglia Tahiti. Il tuppo solo nel piatto da inzuppare con le mani nella crema e goderne un paio di morsi fugaci inebriati dal profumo di Gelsomino nebulizzato nell’ aria e l’acqua distillata di fiori d’arancia amara nell’impasto della brioscia riportano alla memoria ricordi una passeggiata di primavera tra le fioriture della Sicilia e delle riviere nostre tutte.
Concettualmente uno dei dolci più rappresentativi della regione, di solito cucinato nelle festività natalizie. Questo piatto simboleggia la povera arte pasticcera della regione e risale all’ epoca rinascimentale inquanto si hanno i primi cenni storici di maccheroni dolci e non salati nel 1400. La versione dello Chef esalta la storia ma soprattutto la selezione sfrenata dei prodotti che compongono questa ricetta.
Per concludere caffè Corsini Arezzo le coccole finali:
- Diplomatico allo Strega
- Cannolo con crema di capra e fragole fermentate
- Bacio di dama allo zenzero
- Mini maritozzo con panna
- Daquoise alle nocciole con mousse santoreggia
- Cremino tre cioccolati
- Tartufino con tartufo nero estivo della tenuta San Pietro a Pettine (Trevi)
- Bacio alla Perugina
Al nostro risveglio…una super colazione! Dolce o salato, ce n’è per tutti
Un saluto a tutto il team! Che squadra!
Una di quelle viste che difficilmente di scordano
La cristalleria
Un meraviglioso grazie a tutti e….a presto!!
CUCINA
La cucina del ristorante Elementi di Borgobrufa SPA Resort è il fulcro attorno a cui ruotano e si intrecciano i fondamenti di una filosofia chiara, cristallina: la ricerca instancabile dell’essenza, della verità, del benessere e dell’armonia. È un percorso che nasce da lontano, dalle passioni di una brigata guidata da uno Chef giovane ma già traboccante di esperienze e cultura culinaria, che è soprattutto stimolato da un fervore illimitato per una perfezione stilistica e intellettuale che nulla lascia al caso. Ogni dettaglio, ogni singolo “elemento” è collocato con cura maniacale: una cucina di pensiero, prima di tutto, figlia legittima di una riflessione profonda sul concetto di “cucinare” che va oltre la trasformazione della materia prima. È proprio la materia prima il punto di partenza e di arrivo di un cammino circolare, che parte dalla terra, dai suoi frutti, da fornitori appassionati di idee e progetti, scovati in ogni anfratto di una regione ricca di veri giacimenti gastronomici. Il rispetto per la tradizione è assoluto, il gusto è forgiato dalla tecnica culinaria in messaggi di rara limpidezza, scanditi attraverso due percorsi di degustazione che viaggiano sicuri all’interno e all’esterno di un confine regionale che firma gli ambiti in cui la fantasia e il sapere di Andrea Impero sanno fondersi.
SERVIZIO E ACCOGLIENZA
Ambiente intimo, raccolto, elegante: tavoli ben distanziati, la grande vetrata che domina la campagna umbra e svela Perugia. Si respira quiete e armonia grazie alla raffinata la mis en place, minimalista e poetica, con la classe di Domiziani che scandisce e dipinge d’arte i momenti trascorsi qui al ristorante Elementi. Una brigata di cucina e di sala giovane, motivata entusiasta, saprà accogliere il cliente con garbo, professionalità e savoir faire, per condurli attraverso due percorsi gustativi unici.
CONCLUSIONI
Un luogo in grado di racchiude l’espressione del territorio e delle stagioni, del relax e della spensieratezza in uno. La vacanza al Borgobrufa SPA Resort si completa di esperienze suggestive che rendono il soggiorno ancora più speciale, tra cui degustazioni e corsi di cucina. Appena fuori dal Resort, a Brufa si può visitare il Parco delle Sculture, un museo a cielo aperto con opere d’arte contemporanea. E poi camminate nella natura e tour in e-bike, passeggiate a cavallo e sfide con le racchette nel campo da tennis privato: una full immersion nella natura.
Viaggiatore Gourmet
L'articolo Borgobrufa Spa & Resort – ELEMENTI Fine Dining – Chef Andrea Impero – Brufa (PG) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!.