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Semola Fina al Castello – Chef Patron Manuel Merlo & Sofia Omodeo Iuli – Pergine Valsugana (TN)

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Semola Fina è Sofia con Manuel: una realtà giovane e di grande prospettiva. Il ristorante nasce a Madonna di Campiglio (TN), mentre per la stagione estiva dal 2023 si aggiudica la gara per spostarsi in una location suggestiva: all’interno del Palazzo Baronale di Castel Pergine a Pergine Val Sugana, da cui il nome “Semola Fina al Castello”. Il Castello è un’antica fortezza medievale situata nel cuore del Trentino e straordinario esempio di architettura gotica in un contesto naturale e paesaggistico di rara bellezza e importanza comunitaria.

Manuel Merlo e Sofia Omodeo Iuli sono il braccio destro l’uno dell’altra: coppia affiatata nel lavoro lo sono anche nella vita privata. L’amore e la forte passione per la cucina prende forma con il loro ristorante grazie alle competenze maturate presso realtà stellate italiane e francesi. Manuel, dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Riva del Garda, ha avuto esperienze in locali con Stelle Michelin tra il Trentino e il Veneto; poi Cracco e l’apertura con Matteo Baronetto dello storico ristorante Al Cambio e, nella romantica Torino, conosce Sofia: professione Pastry Chef. Si forma come pasticciera a Colorno presso la Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma fondata dal Maestro Gualtiero Marchesi; dopo l’incontro con Manuel Al Cambio, i due chef sono partiti alla volta di Parigi: lui lavora nelle cucine di Pascal Barbot e di David Toutain, mentre lei si destreggia nella cioccolateria di Jacques Genin. L’ultima tappa, sempre insieme, al Condividere di Torino e poi la realizzazione del loro sogno: Il Semola Fina.
La squadra:

Executive Chef Manuel Merlo

Executive Chef e Pastry Chef Sofia Omodeo Iuli

Sala e mise en place.

La sala dedicata agli ospiti del Castello.

Il menù dedicato per la nostra Tappa Ufficiale Roadshow 2023 VG!

Franciacorta Brut Rosé “Monique” Lo Sparviere | losparviere.it

Perlage fine e persistente con una bolla avvolgente: “Monique” de Lo Sparviere è un 100% Pinot Nero s.a con sboccatura 2018. Al naso si apre subito con note di piccoli frutti rossi come ribes, lampone e fragola di bosco per poi passare a una nota agrumata di scorza di pompelmo. Il suo colore è di un rosa carico tendente all’arancio. Sorso pieno e seducente richiama subito la beva.

Finger Food di benvenuto:

  • Scorza nera (radice), maionese e uova di trota
  • Pan brioche ripassato sul lardo dello speck, servito con speck artigianale, menta e scorza di limone
  • Pesce di lago con senape e aneto

Brodo ai profumi del bosco.

Un’esplosione di aromi. Il brodo proposto prevede svariate spezie: anice stellato, semi di anice, liquirizia, pepe timut, coriandolo, salsa di soia, funghi secchi e cannella. Cucinato sul fuoco dolcemente questo permette di non far sprigionare subito tutti i suoi sentori. La pietanza viene ultimata con una castagna cotta affumicata e dell’olio al levistico. In uscita vengono strofinate delle foglie di menta piperita sul bordo per fare sì che diffondi una nota balsamica; le labbra vengono pizzicate piacevolmente dalla  vivace pianta aromatica. Complesso e fresco è un caldo benvenuto!

Al Castello è possibile visitare la mostra di scultura “Tracce di umanità | Spuren des Menschsains” di Andreas Kuhnlein. Castel Pergine oltre a essere residenza e luogo di incontro è anche un centro d’arte e di cultura.

Asparagi bianchi in bianco.

Manuel ci spiega gli asparagi bianchi dapprima sono cotti sottovuoto con burro e la loro acqua ricavata dagli scarti stessi. Tagliati a losanghe, vengono disposti sul piatto a ventaglio, poi conditi con solo ingredienti “bianchi”: essenza ai fiori d’arancio, soia bianca, rafano, burro affumicato, limone acido, cardamomo bianco, aglio nero e tabasco verde. A terminare il piatto una spuma leggera alla panna e finocchio che rende il composto solo più rotondo e non aromatico, grattata di pecorino sardo e fiori di sambuco.

La selezione lievitati è rigorosamente fatti in casa, ci tengono a sottolinearlo visto il grande impegno. Difficile rinunciare alla loro fragranza e sofficità: focaccia alla ligure con olio del Garda e pane con mix di farine integrali, lievito madre, semi di lino e girasole; entrambi serviti caldi. Gli ingredienti segreti? La passione e dedizione di Sofia per i panificati ogni giorno!

Primizie primaverili all’occhio di bue. 

Un piatto delicatissimo dove la grassezza dell’uovo incontra il dolce e le note aromatiche del vegetale e dei legumi, per poi avere sprazzi di freschezza e il “crunch” sonoro di alcune verdurine fritte. Buonissimo!

Lumache, tarassaco e salsa ravigote. 

Champagne Brut Nature Crumières Premier Cru Georges Laval | georgeslaval.fr

Una bollicina d’Oltralpe elegante con perlage evanescente e quasi impercettibile. Con circa 24 mesi sui lieviti e una cuvée composta dal 57% di Chardonnay, 33% Pinot Noir e il 10% di Meunier. Di color giallo scarico al naso sentenziano albicocca, frutta secca, note di agrumi come scorza di lime e pompelmo amaro. La sua essenza, data dal basso dosaggio di aggiunta di zuccheri nella liqueur d’expédition regala un metodo champenoise veritiero e autentico con finale mandorlato.

Salmerino alpino, rosa e asparagi verdi. 

Sfilettato direttamente da loro viene cotto lentamente per non alterarne il gusto e lasciar sprigionare tutta la sua eleganza. Accompagna la sua carne una morbidissima beurre blanc alle rose rosse e gli asparagi verdi per un rimando croccante al mondo vegetale che smorza la grassezza e dona vivacità al piatto.

Ravioli all’olio del Garda, ravanelli in agro e acqua di cipolla allo zafferano. 

I ravioli fatti in casa da Manuel e Sofia sono delicatissimi e aromatici: un omaggio alla raffinatezza. L’olio extra vergine del Garda è di produzione propria di Castel Pergine e si snoda leggiadro nella pasta fresca; i ravioli si fanno cullare da un estratto di acqua di cipolle cotte prima in forno e ridotto allo zafferano trentino. Fritti e poi messi in conserva con olio e aceto, i ravanelli, concludono il piatto insieme ai semi di anice e aneto, per ulteriore freschezza. Un piatto pieno ed equilibrato che si sposa con tutte le aromaticità degli ingredienti; la nota mentolata del finocchietto dona grande grazia.

Piemonte D.O.C “Monteriorlo” 2018 Coppocoppo.it

Lo Chardonnay dell’Azienda Vitivinicola Coppo nel Monferrato a Cenelli regala emozioni senza se e senza ma. Giallo oro brillante con riflessi verdolini è un vino pieno ed elegante che si apre con note vanigliate e fiori gialli, per poi passare a erbe aromatiche, salvia e rimandi a fiori di camomilla. Al palato le nuance di frutta si fanno strada con albicocca, pesca e una nota dolce di miele. La sua spiccata acidità e leggera sapidità lo rendono nella sua complessità un vino “lieve”.

Spaghettino al burro affumicato, pepe verde e liquerizia. 

Gli spaghetti richiedono molta attenzione, soprattutto se a cottura ultimata vengono mantecati con acqua e burro di malga (affumicato direttamente dalla mano di Manuel e Sofia). Condito con centrifuga di pepe verde indiano in salamoia e ultimato con una generosa grattata di stecca di liquirizia calabrese, il consiglio degli chef, è quello di NON mescolare gli ingredienti. Il gioco è proprio quello di lasciarsi sorprendere a ogni singolo boccone scoprendo un gusto e sensazione differente! Questo piatto racconta un vero e proprio “viaggio” del gusto: aromatico e piaccante, si congiunge anche la nota affumicata. Queste sensazioni donano una lunga persistenza gusto-olfattiva e la sua cremosità diverte il palato in questo gioco di contrasti ma che ben “collaborano” per un risultato eccezionale e fuori dagli schemi.

Anguilla alla brace, fave e piselli alla vaniglia. 

Vacca vecchia, aglio ormino, crescione e bruscandoli. 

Una materia prima eccellente e gustosa. Di grande sostanza è stata delicatamente incisa dai Coltelli Berti. Alle Coltellerie Berti di Firenze, ogni coltello è prodotto dalle mani di un solo artigiano, della stessa persona. Chi lo inizia, lo finisce, come il piatto!

Ghemme Riserva 2009  Torraccia del Piantavignatorracciadelpiantavigna.it

La versione Riserva del Ghemme è prodotta solo in millesimi di eccellenza agronomica, in altre parole, quando le caratteristiche meteo-climatiche permettono di ottenere un’uva impeccabile e di perfetta maturazione. Rosso granato con riflessi aranciati, è un vino che racconta in modo egregio il territorio dell’Alto Piemonte e la sua storia vitivinicola. Un vino di grande spessore con il 90% di Nebbiolo e il 10% di Vespolina, affina per tre anni in botte di rovere francese. Predominano sia al naso che al palato note di rosa appassita, viola e liquirizia e una nota più fresca di sottobosco. In bocca è asciutto, potente e sapido con tannini vellutati e una buona acidità residua.

Pre Dessert

Cioccolato fondente, menta e tè nero affumicato.

Passito di Strevi D.O.C 2009 “Passione” Silvio Bragagnolobragagnolovinipassiti.comassito:

“Nel Paese degli ebbri dove il moscato è Re” nasce lo Strevi DOC Passito dalle stesse uve utilizzate per il Moscato d’Asti. I suoi grappoli più sani maturati in terreni bianchi tuffarini assolati conferiscono un’inimitabile finezza nei profumi e un gusto elegante. Di color dell’oro, brillante e intenso; i suoi profumi e il suo gusto sono travolgenti e richiamano i fiori bianchi e la frutta gialla sciroppata che conferiscono al passito un bouquet prezioso. La sua aromaticità persistente si concilia alla dolcezza e porta con sé il sapore degli acini freschi. Al palato risulta denso e strutturato avvolgendoti in un intimo momento di meditazione.

Latte e miele. 

Bianco come il latte, dolce come il miele. Gioco di consistenze e temperature per un fine pasto tutto da gustare nella sua semplicità. Babà tiepido al miele e gelato homemade al fiordilatte. Retraggo d’infanzia che ci ha letteralmente conquistato!

Le nostre Merende VG! 

Risotto con spugnole, cannella e olio al levistico. Di grande persistenza aromatica e complessità è un piatto ce si è fatto notare (e soprattutto) assaggiare subito per il suo profumo intenso e bontà!

Defatichiamo!

Gin Tanquery n°10 & Fever Tree Tonic Water.

Originale miscelazione calabrese alle erbe regala sensazioni di estremo piacere. Tutta la potenza e bellezza del Mediterraneo si sprigiona con le sue botaniche di agrumi: il bergamotto, le arance amare e dolci, il rosmarino, l’eucalipto e l’origano che, unite ad altre erbe amaricanti, rendono naturale e unico Jefferson Amaro Importante.

Pausa Caffè! 

Fragole freschissime e succulente dalla Basilicata!  (Candonga)

I vuoti…

Un simpatico saluto dai nostri associati VG! Essere titolari del nostro Club è proprio questo, far parte di un gruppo che condivide la passione per l’eccellenza, il buono e il bello in ogni sua forma di espressione. Ricerca della qualità senza compromessi, attenzione maniacale al dettaglio, buon gusto, eleganza e stile è quello che ricerchiamo e valorizziamo da sempre nelle strutture che entrano nella nostra Collezione Privata di destinazioni (Ristoranti/Hotel) e produttori (Food/Beverage) certificati e promossi.

Insieme agli chef: Manuel e Sofia! 

Il Castello di Pergine (650 m s.l.m) domina l’antico borgo: ai suoi piedi il rione “Tegazzo”, la piana e le alture del Perginese. Dalla sua posizione (strategica) lo sguardo spazia su gran parte dell’Alta Valsugana: a sud il lago di Caldonazzo e la sovrastante Vigolana, a ovest la Marzola, il monte Celva, il Calisio e il paese di Civezzano; a nord le alture che fanno da contrafforte all’Altopiano di Piné, verso est le cime della valle del Fersina. Il Castello ha una lunghissima storia che parte dal 1220 (prima attestazione) fino ad arrivare ai giorni nostri. Dal 2018 la Fondazione di partecipazione CastelPergine Onlus ha acquistato il Castello tramite un’iniziativa comunitaria di raccolta fondi, diventando a tutti gli effetti un bene comune. La Fondazione, impegnata nella sua tutela e nella manutenzione, lo gestisce e valorizza anche come centro di conoscenza, cultura e ospitalità, modello di turismo sostenibile. Questo “micro mondo” viene implementato grazie anche all’offerta gastronomica quest’anno (2023) impreziosita dall’arrivo di Manuel e Sofia con il loro “Semola Fina al Castello”; non resta che fargli visita!

CUCINA

Quella di Manuel e Sofia è una Cucina che ben evidenzia estro e bravura,  dai piccoli stuzzichini iniziali al dolce grazie alle varie esperienze e al “mestiere” acquisito da entrambi. La presentazione dei piatti appaga subito la vista e il palato: ben bilanciati, la loro delicatezza sprigiona equilibri sottili e gusti autentici. Una cucina creativa e raffinata che non lascia spazio all’improvvisazione ma a ricordi gustativi preziosi. Grande nota di merito ai buonissimi  e fragranti panificati: pane e focaccia clamorosi homemade e agli eccellenti dessert.

ACCOGLIENZA E SALA

Semola Fina si presenta come un’ambiente circondato dal calore del legno e oggetti d’arredo di pregio. La location suggestiva è cornice perfetta per una cena davvero speciale. La mise en place ricercata predomina con i colori oro, bianco e nero caratterizzando la sontuosa sala da pranzo al Palazzo Baronale di Castel Pergine. Un’ambiente regale e intrinseco di storia dove potersi sentire a Casa tra lo splendore della Natura circostante e il piacere di una Tavola davvero esclusiva.

CONCLUSIONI

Un’esperienza a tutto tondo: dalla meravigliosa location che dispone anche di camere per soggiornare, all’accoglienza di Manuel e Sofia, alla proposta gastronomica. Semola Fina è una piccola oasi di piacere dove ci si lascia cullare dall’ispirazione e creatività di due giovani e talentosi Chef! Avanti tutta!

Informazioni – “Semola Fina al Castello” | Ristorante a Castel Pergine

Via al Castello 10, Pergine Valsugana – TN

Tel. +39 0461 1975 889

Email. castelpergine@semolafina.it

Sito web. semolafina.com

Aperto da aprile a ottobre a cena tutti i giorni dalle 19:30 – 21:15; pranzo: sab/dom 12:30 – 13:45.

Giorno di chiusura: mercoledì

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