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Channel: Reportage Ristoranti Archivi - ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!
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Beefbar Milano – Daigoro Ciervo Head of Restaurant – Gabriele Pardini Head Chef – Milano (MI)

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Siamo stati a pranzo al Beefbar Milano, un nuovo locale nel panorama meneghino che rispecchia pienamente lo spirito internazionale della città e la sua apertura alle novità e ai trend del momento, anche in tema di accoglienza e ristorazione.

Beefbar è infatti un brand ed un collegato concept creato nel 2005 da Riccardo Giraudi, imprenditore italiano da tempo residente a Montecarlo, con l’idea di esaltare i più pregiati tagli di carne al mondo, in luoghi e con piatti in grado di riformulare e rivedere i canoni consolidati delle classiche steakhouse. La carne, quella bovina in particolare, è protagonista, grazie all’esperienza decennale di Giraudi, conosciuto anche come Beefboy, e della sua famiglia nell’importazione della migliore materia prima da tutto il mondo, con tagli spesso rari ed esclusivi, ma in preparazioni inclusive e immediate ispirate alle migliori ricette internazionali e locali, a confermare lo spirito cosmopolita che ha guidato il fondatore. Ma l’altro elemento che caratterizza tutti i locali del network è l’esclusività del contesto, che si esplica in un servizio attento e di alto livello ma soprattutto attraverso gli ambienti, che sono sempre luoghi importanti e prestigiosi, radicati nella cultura, nel patrimonio e nelle tradizioni locali e resi ancora più unici dall’intervento di designer e architetti di fama. Il flagship di Milano è arrivato a inizio 2023, prima sede italiana (se si esclude quella stagionale di Porto Cervo) in un portafoglio che annovera circa 30 ristoranti nelle località più celebri e frequentate del mondo, da Monaco dove tutto è partito, a Parigi, Londra, Berlino, Dubai, Hong Kong, ecc. E la location è decisamente peculiare e unica, nel cuore del Quadrilatero, a due passi da piazza San Babila, l’ex Seminario Arcivescovile, una struttura ricca di storia rimasta nascosta e dimenticata per oltre 500 anni e ora tornata a nuova vita grazie all’importante progetto di riqualificazione che ha portato alla nascita di Portrait Milano, un nuovo cinque stelle del gruppo Lungarno Collection, nel quale trovano spazio anche altri famosi brand dello shopping e della ristorazione. L’interior design delle sale del ristorante è stato affidato al prestigioso studio di architettura Humbert & Poyet di Monte Carlo che collabora con Beefbar da oltre 15 anni e che, coerentemente con il suo approccio ed il mandato ricevuto, ha realizzato il progetto rispettando la memoria del luogo e la sua architettura, ispirandosi in particolare allo stile milanese degli anni Quaranta e Sessanta ed alle figure di spicco di quell’epoca.

La cucina, sotto la supervisione dell’Executive chef Thierry Paludetto, è affidata all’Head Chef Gabriele Pardini, che vanta un curriculum ricco di esperienze in altri ristoranti di prestigio; nel menù, accanto ai piatti iconici presenti in tutti i Beefbar del mondo, trovano spazio degli omaggi alla tradizione gastronomica italiana, in particolare paste e risotti, tutti studiati per valorizzare al meglio la materia prima vanto del gruppo, come la Bolognese di Waygyu e vitello o il Risotto Nikkei con ossobuco.

A completare l’offerta una spettacolare cantina a vista, con una bella selezione di etichette, supervisionata dall’Head Sommelier Gabriele Pica ed una selezione di cocktail elaborati dal pluripremiato bartender Francesco Cione.

Il pane utilizzato è realizzato dal laboratorio del noto maestro panificatore Davide Longoni.

La squadra

Head of Restaurant: Daigoro Ciervo

Assistant Restaurant Manager: Laura Sorrentino, Vincenzo De Santis

Head Chef: Gabriele Pardini

Sous Chef: Tommaso Busi

Sommelier: Gabriele Pica

Mise en place.

Champagne De Venoge –  Extra Brut

Come aperitivo degustiamo uno Champagne Extra Brut De Venoge, una composizione di 50% di Pinot nero, 25% di Pinot Meunier e 25% di Chardonnay. Il nastro blu sull’etichetta, chiamato anche “Cordon Bleu”, è il simbolo della Maison e indica sia il fiume Venoge che attraversa l’omonimo villaggio dal quale proveniva il fondatore, che l’Ordine dello Spirito Santo, il più famoso ordine di cavalieri all’epoca della monarchia francese.

Nel bicchiere risulta giallo paglierino brillante con tocchi dorati, con un perlage fine e persistente. Il bouquet è delicato di agrumi e frutti bianchi; al palato esprime un grande equilibrio di freschezza e complessità, che lo rende un perfetto aperitivo.

Trabucchi d’Illasi – Valpolicella Superiore 2014

Passiamo ad un rosso italiano che accompagnerà tutto il nostro pasto. Siamo in Veneto, ed particolare in Valpolicella, zona particolarmente vocata alla coltivazione dell’uva e terra di grandi vini conosciuti in tutto il mondo. A produrre questo Valpolicella Superiore è l’azienda di una famiglia, i Trabucchi d’Illasi appunto, particolarmente legata alla propria terra e da sempre guidata dal rispetto della natura e dall’impegno sociale. Fondata negli anni ’20 del Novecento, è stata una delle prime realtà italiane a passare alla conduzione biologica, certificata dal 1993.

Tutti i vini dell’azienda sono espressione del territorio, come questo Valpolicella Superiore “Terra del Cereolo”, ricco e corposo, da uve brevemente appassite che regalano profumi intensi di frutta matura, erbe aromatiche e spezie. Anche al palato risulta un vino di carattere, strutturato e intenso, ottimo come accompagnamento a piatti a base di carne.

Croque Sando

Iniziamo la nostra degustazione con uno dei piatti signature della casa, un mini toast farcito con con prosciutto di manzo affumicato e mozzarella accompagnato dalla Salsa Beefbar, a base di burro, erbe, e tartufo. Questo piatto fa parte della sezione del menu chiamata Street Food, che propone una serie di antipasti pensati per la condivisione e creati a partire da celebri ricette provenienti da tutto il mondo rivisitate utilizzando le carni migliori. Un sandwich che nel nome omaggia le interpretazioni francese e giapponese del toast, con il rimando rispettivamente al Croque Monsieur / Madame e al Katsu Sando, non dimenticando però l’italiana mozzarella, ma che in realtà ha una sua propria personalità che lo ha reso appunto un piatto iconico della catena.

Rock Corn

Il Rock Corn, mais in tempura servito con una spicy mayo, è il pop-corn che tutti vorremmo gustare sul divano guardando un film su Netflix!

Ancora tra gli antipasti le Quesadillas, tortillas con Black Angus Brasato USA, Oaxaca (un formaggio messicano a pasta filata), Tartufo e Karasumi servito con Chimichurry Sauce.

Mini Big K

L’ultimo degli antipasti assaggiati propone tre originali interpretazioni del più iconico panino statunitense, in formato mini. Elemento comune il piccolo hamburger di Black Angus, proveniente dagli allevamenti di Creekstone Farms, un’azienda tra le più prestigiose e note fra gli estimatori delle carne americana, con chips di bacon realizzato con la famosissima e pregiatissima carne di manzo Kobe. Sono le tre diverse salse, indicate da piccole bandierine, a dare una marcia in più:

  • La Chimichurri, a base di erbe e leggermente piccante, originaria dell’Argentina;
  • Quella al tartufo, dal gusto classico ed elegante;
  • La Beefbar Secret Sauce, una ricetta originale e segreta della casa.

La bavetta alla Parigina 

Il purè di patate

Bavetta alla parigina con cipolla caramellata e pure di patate, il nostro main course e i suoi contorni

Il piatto principale proviene dalla sezione Comfort Food del menu, dove i migliori tagli di carne e paste classiche vengono rivisitate in modo originale e moderno.

Abbiamo assaggiato una bavetta, taglio di carne poco conosciuto e apprezzato in Italia,  prelevato dai muscoli addominali – ed infatti negli Stati Uniti è noto come flank steak (bistecca di fianco) – ma molto succulento e saporito, ottimo per essere grigliato e servito tagliato a fettine. Ed è proprio così che ci è stata presentata, cotta al sangue per mantenerne la giusta morbidezza, ed accompagnata da cipolle caramellate e da un gustosissimo purè di patate preparato secondo la ricetta che ci ha lasciato il celeberrimo Joel Rebouchon, lo chef che ha conquistato il maggior numero di stelle Michelin, 32, un record ancora imbattuto. Insieme ad una serie di accorgimenti tecnici, la realizzazione del purè più buono del mondo prevede una semplice proporzione che già sulla carta lascia immaginare il perché di tanta fama (e tanta bontà), il rapporto 1:1 tra peso delle patate e quello dell’insieme di latte e burro. Per chi volesse cimentarsi a casa …

Anche in questo caso l’ottima carne era Black Angus proveniente dalle Creekstone Farms.

French Toast, caramello salato, frutti di bosco, gelato alla vaniglia

Per chiudere, un dolce ispirato ad un classico del breakfast americano, il french toast, una fetta di pan brioche inzuppata in un composto di uova e zucchero e rosolata nel burro. Accompagnata nel nostro caso da una golosissima salsa al caramello salato e rinfrescata da gelato alla vaniglia e frutti di bosco.

In abbinamento degustiamo un Recioto della Valpolicella 2009, anche questo prodotto dall’azienda Trabucchi d’Illasi. Si tratta di un vino DOCG passito rosso prodotto esclusivamente in Valpolicella, nella stessa area di produzione dell’Amarone, con cui condivide anche le uve ammesse che vengono appassite per circa 6 mesi prima di essere vinificate e affinate in barriques di rovere francese. Il colore è rosso rubino intenso con riflessi granato; profuma di frutta essiccata, prugna e fico in particolare, con sentori speziati di pepe, vaniglia, cacao. Ricco e intenso al palato è uno dei vini che accompagna bene anche il cioccolato.

Per concludere viene servito un caffè Lavazza Noble Volcano 1895, 100% Arabica, coltivato in Brasile.

Cucina

Un concept chiaro e coerente quello del Beefbar, profondamente legato alla storia della famiglia del fondatore che con questo progetto ha trovato un completamento e un impulso nuovo. Carne di manzo di livello qualitativo altissimo, selezionata tra le migliori razze e i migliori produttori del mondo, preparata in modo non banale o scontato ma, nello spirito cosmopolita di Giraudi e del suo team di cucina, esaltata attraverso piatti ispirati alle diverse tradizioni del mondo con un twist originale e moderno. Un menu comune a tutti i ristoranti del network con incursioni nelle tradizioni locali della città o del paese in cui ci si trova; così a Milano abbiamo, oltre alla bolognese e al risotto già citati, una carbonara di Kobe beef e un’amatriciana di manzo affumicato.  Il focus è ovviamente sulla carne, contemplata nel menu nella sezione Beef, ma non mancano piatti a base di pesce (raggruppati come Reef) o di vegetali (Leaf).

Servizio e accoglienza

Location esclusiva e ricca di storia, ambiente elegante e raffinato che riporta il cliente indietro nel tempo, ed un servizio altrettanto attento e non lasciato al caso grazie alla Regia di Daigoro Ciervo . Si ha poi a disposizione un cocktail bar di alto livello, una cantina curata con un’ampia selezione di etichette internazionali ed italiane; tutto è pensato nei dettagli per far sentire l’ospite sempre a proprio coccolato e proprio agio.

Conclusioni

Un locale di respiro internazionale nel cuore di Milano, ma al contempo ricco di richiami al design, alla moda e all’inconfondibile stile italiano che tutto il mondo riconosce. Luogo quindi in grado di essere apprezzato sia da una clientela straniera abituata a standard internazionali sia dagli italiani che amano le destinazioni creative e di tendenza.

 

Informazioni – Beefbar Milano

Corso Venezia 11, 20121 Milano

Tel. (+39) 02 50037500

E-mail. beefbarmilanobeefbar.com

Sito Web. Beefbar.com

Orari. tutti i giorni – pranzo: dalle ore 12.30 alle ore 15.00; cena: dalle ore 19.30 alle ore 23.00

Giorno di chiusura: mai

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