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Channel: Reportage Ristoranti Archivi - ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!
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Distreat – Milano – Chef/Patron Andrea Tirelli, Federico Sordo, Gabriel Urgese, Patron Guido Dossena, Davide Aru

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Siamo sul Naviglio Pavese, più quieto e schivo del suo collega Grande, nei dinamici spazi del cortile Altavia: un contesto ampio e vivo, che per emergere bella rutilante scena della ristorazione milanese ormai sempre più satura di vane promesse di “formule innovative” e “format unici”, aveva bisogno di essere riempito di idee, di carattere e di iniziative. Tutti ingredienti dei la squadra di Distreat sembra avere una fonte inesauribile: il concetto del “distretto del cibo” è pienamente sfruttato, e qui si può venire tutto il giorno dalla colazione al dopo cena, sfruttando l’ampia metratura del ristorante su due piani, il cortile e il bar. In cucina Federico Sordo e Andrea Tirelli vengono dalla scuola di Cesare Battisti del Ratanà, di cui condividono rigore e goloso pragmatismo, sostenuti ed esaltati dal sorprendente lavoro in sala di Guido Dossena, e dei suoi percorsi di abbinamento liberi e stimolanti, dai vini naturali a cocktail e centrifugati. Eccovi il nostro racconto fotografico dell’esperienze Distreat.

L’ingresso e la zona all’aperto

Dream Team:

Chef – Andrea Tirelli e Federico Sordo
Sous-chef – Gabriel Urgese
Pastry Chef – Federico Sordo
In sala – Davide Aru e Beatrice Perin
Sommelier – Guido Dossena

Alcuni dettagli

La prima sala

Veniamo accolti dalla squadra!

Che ci accompagna nella zona all’esterno.

Il nostro tavolo e mise en place.

Mattia Mizzi collabora per un evento “distrazione on the rocks“, che si terrà in serata dall’aperitivo al dopo cena.

Iniziamo con un piacevole analcolico con soda al pompelmo rosa, tintura al pepe di Sichuan, composta di prugna rossa e fava tonka.

In arrivo Federico con un assaggio della mitica focaccia al rosmarino.

E un incredibile pan brioche con guacamole di piselli e salmone affumicato in casa.

Iniziamo al meglio con un calice di Pignoletto frizzante sui lievitiOrsi Vigneto San Vito

Il vino può essere servito senza scuotere la bottiglia o caraffandolo se si desidera separarlo dai suoi lieviti presenti sul fondo.Oppure suggeriamo di agitare leggermente prima di stappare per gustarlo appieno con tutti i suoi lieviti.

Abbinato al cefalo marinato con paprika, hummus di lenticchie, lenticchie croccanti e ravanelli.

Segue il Baccalà mantecato con crostone di polenta fritta ed olio al prezzemolo.

E il crostone di pane all’origano con bufala affumicata, dressing al pomodoro, pomodori in varie consistenze e sorbetto al basilico.

Assaggiamo Terzavia Metodo Classico Brut Sicilia DOC da uve GrilloMarco De Bartoli

Paglierino con riflessi appena dorati, perlage elegante e persistente. Al naso si alternano note di ananas maturo, gelsomino e crosta di pane. Il sorso è fresco con una gustosa cremosità. La chiusura è lunga e persistente su ricordi di pane fragrante, erbe aromatiche e lime.

Per il prossimo piatto ci viene proposto il Pinot Grigio MaceratoCastello Stefanago

Perfettamente azzeccato con la delicata vellutata di piselli fredda, con crema di cipolle acida, arachidi speziate e germogli di pisello.

Proseguiamo con il risotto con crema di melanzane bruciate, saba, capperi fritti ed erbe fresche.

Spaghettino con crema di patate AOP, seppie arrostite, polvere di tarallo e basilico fresco.

Rimanendo sui macerati proviamo il Catarratto ‘Macerato’ 2019 – Ferracane

Piacevoli note di buccia di agrumi, frutta matura, mandorla e cenni di miele e vaniglia si intrecciano su una struttura ricca e calda, di sferzante freschezza e dal leggero accento tannico.

Accompagna molto bene la palamita mediterranea con fagiolini freschi ed in crema, nocciole tostate, salsa scapece e crescione d’acqua.

Tartare di fassona con salsa al rafano, crescione d’acqua e polvere di capperi.

Passiamo a un calice di Sant’Isidoro – Maria Pia Castelli

Un rosato dai riflessi corallo, dai profumi netti, nitidi, semplici e gradevoli nei rimandi alla frutta rossa e delicata vena floreale. Caratterizzato da una piacevolezza di beva e immediatezza d’espressione.

La zucchina: crema di zucchine alla base, tenerume ripassato, zucchine spadellate, i suoi fiori dipieni di mozarella.

E’ arrivato il momento dei dessert!

Iniziamo con un fresco assaggio di gelati e sorbetti: alla pesca, al pompelmo, al pistacchio e al latte e pepe.

Biancomangiare alla mandorla tostata con pesche candite, cake alla pesca, mandorle caramellate e granita al the nero.

Sfogliamisù“: base di sfoglia croccante, cremoso al mascarpone e namelaka al caffè.

Dedicato a tutti gli appassionati dell’intenso sapore del cioccolato abbinato alla freschezza della frutta dolce: Cioccolato, albicocca e rosmarino: biscotto morbido al cioccolato, biscotto cioccolato e sale, cremoso al cioccolato, albicocche fresche e in marmellata e gelato al cacao.

In abbinamento Mattia ci propone il Brainwash N.2 melone bianco lacto-fermetato, Mezcal, lime Chartreuse verde, sciroppo d’agave e shiso verde…. algebrico!

Un saluto all’incredibile team!

Grazie di tutto e…a presto!

Cucina

Concretezza, golosità e grandi materie prime gestite con tecnica solida. Sensibilità ed intelligenza emergono soprattutto grazie alla raffinata gestione della parte vegetale, dando vita a composizioni intense e vibranti.

Servizio e accoglienza

L’atmosfera è scanzonata e il servizio adeguatamente informale. Ma è con le scelte sul beverage e gli abbinamenti che in sala si esprime grande tecnica e competenza: uno su tutti, il Pinot Grigio Macerato di Stefanago con la vellutata di piselli fredda, una rete di richiami fitta e complessa, che pur si risolve con freschezza e pulizia.

Conclusioni

Uno spazio in cui stare divinamente, da vivere in ogni sua sfaccettatura, ispirato da un angolo di Milano scelto con grande furbizia, in cui fare un’esperienza gourmet pop ma senza compromessi.

 

Viaggiatore Gourmet

 

Distreat Milano
Via imperia 3, Milano
Chiuso Domenica e Lunedì
Tel: +39 339 67 78 204
Sito web: www.distreat.it 
E-mailinfo@distreat.it

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